La Valpolicella, un Territorio e i suoi grandi Vini

Autumn Wine valley, South Australia

La Valpolicella rappresenta un ampio territorio situato a nord di Verona costituito da meravigliose vallate caratterizzate da filari di viti intervallati da olivi e ciliegi.

I morbidi declivi e spartiacque a quote basse sono caratterizzati da dolci colline.

Un paesaggio stupendo preludio dei suoi magnifici vini.

Ad ovest il confine è delimitanto dal Lago di Garda mentre a est e a nord dai Monti Lessini.

Le caratteristiche pedoclimatiche di questo varigato territorio, rappresentano il punto di forza alla base della grande particolarità e qualità che caratterizzano i Vini di queste aree coltivate tipicamente con la tradizionale pergola veronese.

Oltre alle Cantine rinomate in Italia e in tutto il Mondo, un altro attore importante nella salvaguardia della tradizione della vitivinicoltura della Valpolicella è il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella volto a promuovere e incentivare tecniche in vigna e in cantina nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio di cui fa parte.

I Vitigni tipici e più noti della Valpolicella sono rappresentati senza dubbio dalle varietà Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara ed Oseleta da cui si ottengono i grandissimi Valapolicella, Valpolicella Ripasso, Amarone della Valpolicella e Recioto ottenuti nella maggior parte dei casi da un sapiente appassimento delle uve fondamentale nella concentrazione di sostanze estrattive e aromaticità tipiche di questi vini. In taluni casi le cantine accompagnano queste tecniche di appassimento alla manifestazione della cosi’ detta Muffa Nobile, conosciuta anche come Botrytis Cinerea fungo della famiglia Sclerotiniaceae, parassita che attacca molte varietà di piante, in particolare la vite e i grappoli d’uva.
In viticoltura è comunemente nota anche come marciume grigio o muffa grigia. Il nome grigio deriva da cinerea cenere appunto, riferito al colore grigio cenere assunto dall’uva attaccata da questa Muffa Nobile molto interessante nelle tecniche di appassimento delle uve per gli aromi inconfondibile e ricchi conferiti al Vino. Certo non rappresenta una tecnica semplice e va seguita con grande sapienza e dedizione per evitare che le uve marciscano e il raccolto divenga inutilizzabile.

Il disciplinare per la produzione di Valapolicella, Valpolicella Ripasso e Amarone della Valpolicella cita che:

“possono concorrere alla produzione di detti vini, fino ad un massimo del 25% totale le uve provenienti dai vitigni:

  • a bacca rossa non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite massimo del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato;
  • classificati autoctoni italiani ai sensi della legge n .82/06, art.2, a bacca rossa, ammessi alla coltivazione per la Provincia di Verona, per il rimanente quantitativo del 10% totale.”

La lista varietale dei vitigni autorizzati per la provincia di Verona è numerosa, nell’ambito della viticoltura della Valpolicella possiamo più frequentemente incontrare (Fonte Consorzio Tutela Vini Valpolicella)

Colorful vineyard in autumn, South Australia

Varietà tipica veronese, inserita come varietà obbligatoria nell’uvaggio Valpolicella fino alla modifica del Disciplinare di produzione del 2003. Il nome deriva dalla grande quantità di pruina che ricopre gli acini, tanto da sembrare ricoperti di farina bianca, come all’interno di un mulino di un tempo. Apprezzata per le note minerali che apporta nei vini.

Vecchia varietà veronese chiamata anche pelara, per il grappolo molto spargolo dove solo pochi acini riscoprono il raspo: il grappolo sembra appunto “pelato”. Apprezzata nell’uvaggio per le sue tipiche note speziate.

Vecchia varietà veronese da pochi anni riscoperta. Caratterizzata da acini molto piccoli e buccia molto resistente. Apporta al vino struttura tannica e colore.

Varietà di recente introduzione nell’uvaggio Valpolicella, apprezzate per le loro caratteristiche enologiche positive quali apporto di colore per alcune, struttura per altre, note olfattive particolari per altre ancora.

  • Vitigno diffuso dall’antichità in tutto il Veneto, facente parte del gruppo delle Corbine, conosciuto anche come Corbinona o Corbinella. Nel IV volume del Bollettino Ampelografi co (1884-87) viene fatto il punto sulla diffusione in Italia delle varietà che prendono il nome dallo scuro colore della buccia. Nel capitolo del Veneto si legge: “Veneto. La Corvia nera o Refosco è indicata a Udine, la Corvara a Vicenza. La Corbina è indicata a Vicenza, Padova, la Corbinella a Verona, la Crovaja a Vicenza, il Corbinone a Verona. Qualche rassomiglianza può forse ravvisarsi tra Croà e Corbina di Verona. Vini di Corbina e Crovino vennero presentati nel 1865 all’Esposizione di Torino, a Ferrara nel 1875, a Vicenza nel 1876, a Verona nel 1876, alla Fiera di Gianduja a Torino nel 1877. Si può affermare che la Corbina, o Crovino, è fra le uve migliori e più importanti del Veneto, che qui è la loro stazione e che qui deve farsene studio”.
  • Vitigno oggetto del nostro studio. Presenta discreta vigoria e una produzione non elevata, soprattutto se viene coltivato in terreni collinari. Predilige una potatura lunga.
  • Scarsa suscettibilità alle principali crittogame, soprattutto alla Botrite.
  • Grande impatto olfattivo, con spiccate note agrumate, balsamiche e fl oreali; al gusto dimostra ottima struttura e morbidezza. Vino dalle grandi potenzialità enologiche, le cui caratteristiche si adattano a vini da lungo invecchiamento come l’Amarone della Valpolicella.
  • Concentrazione elevata di tannini totali di cui la frazione morbida è largamente predominante su quella astringente; buon indice di polimerizzazione che si traduce in stabilità e longevità della materia polifenolica.
  • Vitigno autoctono; le prime notizie sulla sua coltivazione in Valpolicella risalgono al 1824 ad opera del Pollini.
  • Vitigno di buona vigoria e produzione costante. Gemme basali scarsamente fertili; predilige potature lunghe e sistemi di allevamento espansi (pergola).
  • Buona resistenza al freddo invernale; è sensibile a Peronospora, Botrite, Oidio e marciume acido.
  • Presenta note floreali e fruttate con punte di viola e mora, speziato, leggero sentore erbaceo; al gusto denota un leggera astringenza e un’acidità sostenuta, dovuta all’altitudine del vigneto e alla fermentazione malo lattica incompleta.
  • Limitato contenuto di polifenoli e tannini totali; frazione tannica di dimensioni ridotte che non rivela particolare morbidezza e astringenza.
  • Vitigno pervenuto in località Spigamonte (Negrar), in un vigneto posto a 500 m s.l.m.; forma di allevamento a pergola.
  • Vitigno oggetto del nostro studio; mediamente vigoroso, con costante ma non abbondante produzione.
  • Non presenta particolari sensibilità ai patogeni.
  • All’olfatto spiccano con una buona intensità note floreali, speziate e di frutta passita; al gusto si apprezza la notevole struttura, modulata da un’ottima trama tannica che fornisce spessore e grande morbidezza al vino. Queste caratteristiche dimostrano innanzitutto l’attitudine all’appassimento del vitigno e la longevità del vino che si presta, così, alla produzione dell’Amarone della Valpolicella.
  • Grande quadro polifenolico, con notevole percentuale di antociani ed elevata quantità di tannini totali; questi sono caratterizzati da notevole morbidezza e buon indice di polimerizzazione che li rendono idonei all’invecchiamento.

Mentre per quanto riguarda le Uve principali ecco i dettagli (Fonte Consorzio Tutela Vini Valpolicella)

Corvina

La Corvina Veronese (chiamata anche Cruina o Corvina) è uno dei principali vitigni dell’uvaggio dei vini della Valpolicella. Può entrare nella composizione dei vigneti dal 45 al 95 %.

Fenologia e caratteristiche agronomiche

La Corvina è varietà a germogliamento tardivo e maturazione medio tardiva (fine settembre – inizio ottobre). La vigoria è buona e la produttività costante; caratteristica specifica del vitigno è la scarsa fertilità delle gemme basali del tralcio, pertanto la Corvina necessita di forme di allevamento con rinnovo annuale del tralcio e potatura lunga.

Mediamente sensibile alle crittogame della vite ma notevolmente sensibile allo stress idrico e alle scottature da sole degli acini.

Buona l’attitudine delle uve all’appassimento.

Corvinone

Il Corvinone, chiamato anche “Cruinon”, è un vitigno complementare e facoltativo dell’uvaggio dei vini della Valpolicella, che può entrare nella composizione dei vigneti fino al 50%, in sostituzione di una pari percentuale di Corvina.

Fenologia e caratteristiche agronomiche

Il Corvinone, dal punto di vista fenologico, non si differenzia sostanzialmente dalla Corvina: è quindi varietà a germogliamento tardivo e maturazione medio tardiva (fine settembre – inizio ottobre). La vigoria è buona, talvolta elevata, e la produttività buona e costante; anche se in minore misura rispetto alla Corvina, il Corvinone presenta comunque scarsa fertilità delle gemme basali del tralcio, pertanto necessita di forme di allevamento con rinnovo annuale del tralcio e potatura lunga. Molto sensibile alla peronospora, mediamente all’oidio. Meno sensibile della Corvina allo stress idrico ma ugualmente soggetto a danno da scottature degli acini se esposto all’insolazione diretta.

Molto buona l’attitudine delle uve all’appassimento.

Rondinella

Vitigno complementare dell’uvaggio dei vini della Valpolicella, può entrare nella composizione dei vigneti dal 5% al 30%.

Fenologia e caratteristiche agronomiche

La Rondinella è varietà a germogliamento medio e maturazione medio tardiva (fine settembre – inizio ottobre). La vigoria è buona, talvolta elevata, e la produttività buona e costante, dovuta anche alla costante fertilità delle gemme. Molto buona la resistenza alle principali crittogame della vite e ai marciumi del grappolo. Buona la resistenza allo stress idrico e praticamente nulla la sensibilità alle scottature da sole degli acini. Molto buona l’attitudine delle uve all’appassimento.

I

Ricco, interessante e meritevole il Banco d’Assaggio dei Vini della Valpolicella organizzato da ONAV Milano.

Cantine presenti:

Accordini  Stefano – Cavalo di Fumane
Monte Dall’Ora –  San Pietro in Cariano
Le  Marognole – Valgatara di Marano di Valpolicella
Corte San Benedetto- Arbizzano di Negrar
Azienda Agricola Fratelli Recchia  Jago di Negrar
Antolini  Pier Paolo e Stefano  Marano di  Valpolicella
Terre di Pietra Torbe di Negrar
Terre di Leone  – Marano di Valpolicella
Azienda Agricola San Cassiano – Mezzane di Sotto
Tenuta  Santa Maria Valverde – Gazzo di Marano di Valpolicella
Flatio di Flavio  Fraccaroli – San Pietro in Cariano
Novaia  – Marano di Valpolicella
Corte Archi –  Valgatara di Marano di Valpolicella
La Dama  – San  Vito di Negrar
Corte Figaretto –  Poiano
Carlo Boscaini –  Sant’Ambrogio di Valpolicella

Per informazioni sui corsi ONAV, sulle iniziative, le degustazioni e i banchi d’assaggio  scrivere a milano@onav.it o visitare il sito www.onav.it.

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